venerdì 26 ottobre 2012

Blocco di partenza: ALTRE DI B + Zpleen @ Arterìa

Secondo appuntamento di rocKgarage, all'Arterìa di Bologna. Tempi Duri, in collaborazione con Azrael Production, questo volta propone il live di due trii.

I primi a salire sul palco sono gli Zpleen, che possono essere etichettati come una band post-rock. I loro brani si presentano dilatati: non puntano su ritmi particolarmente serrati ma creano un'atmosfera, un ambient. Questo lo si ritrova intanto nei tempi di batteria, abbastanza lineari; lo si ritrova nelle linee di basso, che si impone ma non sovrasta, caldo e protagonista nel dare groove; lo si ritrova nel frontman, Stefano Politaki, cantante e chitarrista della band che spesso caratterizza i pezzi con arpeggi distorti ed un cantato (inglese) dal timbro cupo e che live tende a volte a "sporcarsi", in una sorta di pacato scream.
Piacevoli sono gli effetti e le parti soliste di chitarra, mai troppo invasive. Listen to Wait. Tra gli altri brani eseguiti ci sono Questions, How Much Time, oppure Circle. Una cosa che ho pensato è che questo trio sa dosarsi nelle dinamiche sonore: pace e velata inquietudine nei pezzi e nei passaggi soft, poi presa di coscienza e giusta aggressività nei momenti di ripresa. Gli Zpleen tengono abbastanza bene il palco, l'impressione è buona; non sono dei maghi della precisione, non si nasconde che il gruppo ha una storia di poco più di un anno, ma danno l'idea di trasmettere quello che intendono trasmettere, e direi che questa è cosa buona e giusta.

-Zpleen-
- È il momento di bere qualcosa e fumarmi una paglia. Fermo il cantante, ci scambio due chiacchere. Mr. Fiume ha scattato qualche foto. -


-Altre di B-
È il momento degli Altre di B. Aprono le danze alla grande e fanno intendere subito cosa dobbiamo aspettarci d'ora in poi; la chitarra ascellare c'è, i riff di chitarra e sintetizzatore melodici ci sono, i testi in inglese hanno proprio quell'accento lì: benvenuti nell'indie-rock (con un pizzico di electro). Si capisce subito che si tratta di una band con una certa esperienza. L'intesa tra i componenti è palpabile ed inevitabilmente si riversa sul pubblico che, a vedere da come ondeggiano teste e corpi, ne è ben lieto. Quindi cavalcando quest'onda gli Altre di B si presentano come una macchina della musica live molto scatenata. Il bassista più volte si fa scampagnate andando in giro e scendendo dal palco; il batterista (baffetto in vista) si diverte alla grande, tiene tempi articolati e dà un po' di spettacolo, suonando ad esempio anche in piedi; il frontman, Giacomo Gelati, si cimenta tra canto, chitarra e synth con grande energia.


- L'aria si è decisamente scaldata. La voglia di muoversi a ritmo di musica oramai è implacabile. << Bella Libero che ha permesso tutto questo >> da un microfono sul palco. -

Ecco la formula Altre di B: esaltano molto il pubblico con la loro carica travolgente, propongono strutture melodiche accinte ad arte dai sound anglosassoni (mentre batteria e basso tengono le redini, la chitarra ricorda gli Arctic Monkeys, il synth fa ballare), il tutto intervallato spesso e volentieri da parentesi strumentali quasi core, in modo da potersi scatenare. Tra i pezzi eseguiti più significativi troviamo Haruki Mukarami, Milky Moustache, Pillow Fight. Gli Altre di B te la fanno spassare sotto al palco; se vi accomodate sul telo di carica ed entusiasmo che vi stendono davanti e riuscite ad ingoiarvi qualche piccola pillola di ripetitività (stiamo pur sempre parlando di indie-rock, o "alternative-rock di stampo anglosassone" che sia), allora tranquilli, assisterete ad un ottimo concerto.

-Altre di B-

Written by Bonzo, photos by Fiume

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